Finalmente, dopo 4 anni, sono potuto tornare in Cina.
E ci sono tornato insieme a Claudia!
Ed ho portato Claudia a Tian Tan Gongyuan, ed ho rivisto con lei la mia maestra Liu Jinping.
Un sogno, nel sogno, nel sogno, nel sogno, che si realizza(no).
Così come la possibilità di partecipare ad un congresso mondiale di antropologia ed etnologia, esponendo i miei studi e presentando i miei progetti di ricerca sull’etnia Naxi e la tradizione Dongba…
Grazie quindi alla mia ditta, la Pellicceria Cioni, che prima di tutto mi ha dato un posto di lavoro d’oro, senza il quale non avrei potuto nemmeno sognarmi di affrontare questo viaggio! Assieme ad esso (che non è poco, visti i tempi e visto che altri hanno tranquillamente ignorato la mia professionalità, e continuano a sputare nel piatto dove hanno mangiato) mi ha permesso di rispondere positivamente all’invito del prof. Mu Shihua della Yunnan Daxue, potendo lasciare l’Italia davvero in anticipo rispetto al nostro normale calendario di ferie, partecipando così con un successo che nemmeno lontanamente immaginavo alla conferenza di Kunming.
Grazie al professor Roberto Rosselli del Turco, che mi ha aiutato! E continua ad aiutarmi. Nel mio lavoro d’implementazione di risorse d’Informatica Umanistica applicate allo studio ed alla diffusione della tradizione Dongba e della cultura Naxi, e nel mio percorso universitario, davvero difficile mentre si lavora! Grazie di nuovo alla ditta che mi permette di farlo, ed alla mia famiglia che mi sostiene in tutto e per tutto.
Grazie al mi’ fratello Francesco, che mi ha sempre ispirato allo studio, all’approfondimento critico ed intelligente delle cose e dei fenomeni, che ha di nuovo ispirato una parte dei miei studi così come durante la tesi in Egittologia del 2004. Grazie di avermi fatto conoscere e spiegato le teorie di Anna Wierzbicka e di Cliff Gottard, che sono davvero preziose – un core – per quello che mi è venuto in mente di fare.
Grazie alla mia famiglia. Esempio di dedizione, di lavoro, di lealtà. Forse anche principale motivo per il quale scrivo questa pagina di ringraziamenti, che non è solo senso di gratitudine cristiana, ma è anche farsi scrittura della mia violenta pulsione di scavare.
Un bel confine netto.
Tra me. E altre persone: uomini e donne con 2 braccia e 2 gambe come me, come “gli altri” perennemente criticati ed additati, altri uomini, altre donne, altri maestri, altre associazioni.
Premettendo che: ” Of the endless trains of the faithless, of cities fill’d with the foolish, Of myself forever reproaching myself, for who more foolish than I, and who more faithless? ” dico con decisione: non voglio essere in quei vagoni. In quel treno di dementi. Tra chi riceve e spreca. Tra chi ricevendo sfrutta. Sprecando, e non dice nemmeno grazie a chi, per l’ennesima volta, concede fiducia, progetti, futuro suo e di chi ama, infine soldi.
E gioisce dei dolori altrui.
Identità.
Malgrado i poveri risultati di tutto [the poor results of all ], malgrado gli anni vuoti ed inutili degli altri, con gli altri a me attorcigliati [the empty and useless years of the rest, with the rest me intertwined ]
Tu sei qui–la vita esiste. E l’identità; il potente spettacolo – per alcuni uno show di pagliacci – continua.
Questo è il verso con cui contribuisco.
Grazie a Jiejie Francesca Freeman, che ha saputo consigliarmi, e continuamente mi aiuta con un supporto morale, motivazionale, culturale, da vera sorella maggiore insomma, in molti dei miei campi: studio, pittura, Wushu, vita insomma! Speriamo che dopo più di un anno di attesa e miliardi di promesse al vento, il suo libro sui Moso possa finalmente uscire dall’incub-atrice dell’editing ed essere pubblicato.
Grazie infine, ma in realtà in cima a tutti, a Claudia.
Che è bellissima, che è la mia compagna.
Che mi sopporta da anni e che se Dio vole ho sempre al mio fianco.
Per la quale spero di essere ciò che vuole e di cui ha bisogno, così come lei per me è, in spontaneità, in natura, in bontà.
Chi può essere così stolto e vigliacco da gioire che 2 persone si lascino?
Non a caso.
Il progetto più importante proposto a Kunming si chiama proprio CL.A.U.D.I.A., ed uno dei suoi sviluppi DO.M.EN.I.…
海鹰我爱你 Hai Ying wo ai ni
Shanghai, Luglio 2009. La città più incasinata della Cina, dagli odori forti (per non dire puzzi) e dai colori nebbiosi. Speriamo di poterci tornare con Kan, così da poterla girare e vivere come fece Tie nella sua vera essenza.
Kunming, Luglio 2009. Città variopinta dei colori del suo tesoro multi-etnico. Profumata dagli aromi della cucina dello Yunnan e dalle specialità locali. La Yunnan Daxue è poi incredibilmente bella, una struttura in cui è solo possibile sperare di tornare presto.
Lijiang, Agosto 2009. Lijiang è la Venezia d'oriente. Coi suoi ponti di pietra e di legno, ed i canali che gorgogliano i mantra Dongba. Con i pittogrammi ed i fiori che ornano ogni scorcio. Protetta dal Drago di Giada che dorme sulla montagna
Nessun commento:
Posta un commento